Madre, io vorrei...

Essere un cherubino raggiante di luce per gioire di appartenere alla tua Corte o al meno un angelo delle sfere più basse del Paradiso che però, seppur da lontano, contempla la tua bellezza, ma sono solo un prete, indegno servitore della Chiesa che solo per una grazia assai grande Gesù mi ha concesso di diventare.

Vorrei poter essere annoverato tra coloro che hanno fatto della loro esistenza un mezzo per cantare le tue grandezze; uno strumento docile ed umile da poter accettare ogni avversità come un premio; diventare ogni giorno per i miei fratelli pane, per essere sbriciolato e una volta raggiunto il suo scopo essere dimenticato.

Vorrei avere un cuore così grande, da poter provare compassione per tutti gli uomini, miei fratelli, proprio come il cuore del mio Maestro; avere un’umiltà così gloriosa da far sì che nella mia vita cresca sempre più il Signore Gesù ed io diminuire.

Vorrei consumare ogni mio respiro per la mobilissima causa della fede; versare tutte le lacrime di cui un uomo sia capace come segno di pietà per tutti coloro che distrattamente non ti amano. Io so o Madre che anime così benedette hanno popolato questa terra e che la popolano tutt’oggi, e come ardo nel desiderio di diventare uno di loro! “Alzati amica mia, mia tutta bella, e vieni! Perché, ecco, l’inverno è passata, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico ha messo fuori i primi frutti e le vite fiorite spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia tutta bella, e vieni! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro”. (Ct 2, 11-14)

Vieni o Madre nel mio giardino, sicuramente non troverai fiori preziosi come nel giardino di S. Francesco d’Assisi o di S. Bernardo, ma soltanto qualche margheritine selvatiche e cardi, tu sarai il fiore più bello del mio giardino, tu farai di esso il giardino più bello dell’universo con  la tua bellezza ineguagliabile

Tu mi hai rapito il cuore o Madre; tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana! Fontana che irrora i giardini, pozzo di acque vive e ruscelli sgorgante dal Libano vieni a me e a te, a te solo dedicherò tutto il mio amore.

Madre, il voglio il tuo amore, esso è per me una necessità. Tu mi hai sedotto, hai messo nel mio cuore un carbone ardente e una freccia nell’anima ed ora il non posso vivere senza ricordarmi di te. Tu o Madre, ricordarti che in questa valle di lacrime c’è un cuore che palpita giorno e notte per te, un figlio che è follemente innamorato di te, un prete che fatto sua la tua causa.

Madre dolcissima, ti supplico, dopo che tu avrai esaudito le preghiere dei giusti, il desiderio dei santi, fa scivolare giù dalla tua sede qualche briciola del tuo amore su di me, perché anche i cagnolini si nutrono delle briciole che cadono dalle tavole dei loro padroni.

Fa o Madre che io null’altro desideri che darti gioia;  che il abbia sempre sulle mie labbra il tuo dolcissimo nome; che null’altro desideri che servirti nel nascondimento e nell’umiltà; che nella mia mente non vi sia altro pensiero che il tuo; che io non gusti i cibi degli empi; che io sia un prete secondo il tuo cuore immacolato.

Amen

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